Musa Formazione

2030: l’internet dei sensi è più vicino di quanto pensiamo

PUBBLICATO IL: 21/02/2020   DA: Musa Formazione

La nostra era, come ben sappiamo, è quella del digitale e delle connessioni che hanno reso possibili cose del tutto impensabili fino a pochi decenni fa.

L’internet dei sensi rientra all’interno di questa categoria concretizzando la connessione tra uomo e mondo grazie appunto al coinvolgimento di tutti e cinque i sensi: vista, udito, tatto, olfatto e gusto. Questa rivoluzione dovrebbe diffondersi stabilmente entro il 2030 sulla base degli strumenti che già utilizzano la realtà aumentata (AR), la realtà virtuale (VR) e gli assistenti virtuali.

Vediamo quali saranno delle possibili previsioni e implicazioni tecnologiche del decennio che è appena iniziato sulla base di un recente sondaggio effettuato da Ericsson Research, svolto sulle opinioni dei residenti di 15 grandi metropoli mondiali per un totale di 12.590 contattati, di età compresa tra i 15 e i 69 anni.

I trend del futuro

Secondo gli intervistati, la prima novità riguarderà il nostro cervello che sarà in grado di comandare direttamente i dispositivi senza che ci sia bisogno di premere tasti. Difatti, per il 59% dei partecipanti alla ricerca basterà pensare ad una destinazione per poter vedere sui visori di realtà virtuale il percorso tracciato dalle mappe. Il 54% degli intervistati pensa invece che gli occhiali per la realtà aumentata potranno fornirci informazioni sull’identità di tutte le persone che si incontreranno.

Il secondo trend riguarda la voce. Il 67% dei consumatori ritiene che, utilizzando un microfono, sarà possibile imitare la voce di chiunque in modo realistico, in modo da ingannare qualsiasi persona. Il 54% sostiene anche che sarà possibile creare una bolla virtuale dove non si sentano i rumori esterni, l’ideale per chi viaggia in treno e non vuole essere disturbato, per esempio, o per chi lavora in un open space e ha necessità di concentrarsi su un compito. Il 79% crede invece che esisteranno delle cuffie in grado di tradurre in automatico le lingue tramite la propria voce.

Riguardo il senso del gusto e dell’olfatto, il 45% degli utenti si aspetta un dispositivo in grado di migliorare il sapore degli alimenti grazie al ricorso alle tecnologie digitali, in modo che ogni cibo possa diventare un proprio piatto preferito. Allo stesso tempo foto e ricordi potranno essere arricchiti anche con il senso del gusto, grazie a papille gustative digitali. Circa sei consumatori su dieci vorrebbero poter camminare attraverso foreste e campagne grazie alle tecnologie digitali, riconoscendo anche gli odori naturali di questi luoghi. A questi si aggiunge un cospicuo 56% che si aspetta di sentire odori anche nei film che vede.

Anche il tatto sarà digitalizzato. Più del 60% degli intervistati desidera smartphone con schermi in grado di restituire la forma e la consistenza di icone e pulsanti. Inoltre, è curioso come il 68% delle persone vorrebbe essere in grado di toccare le nuvole.

Nel rapporto si parla anche di “Merged reality“: sette consumatori su dieci, infatti, prevedono che entro il 2030 le esperienze di gaming in realtà virtuale saranno indistinguibili dalla realtà fisica. Il 56% crede che sarà possibile osservare attraverso i muri e che attraverso schermi olografici in 3D si potrà vedere davanti a sé un oggetto lontano senza bisogno di occhiali per la realtà aumentata.

La metà degli utenti sostiene infine che i servizi di informazione adotteranno entro il 2030 il fact checking estensivo, in modo da risolvere la questione delle fake news tramite sistemi avanzati di verifica digitale.

Privacy e ambiente: problemi risolti?

In questo contesto futuristico la vera problematica sarà rappresentata dal tema privacy. Soprattutto per quanto riguarda la possibilità che i nostri sensi possano venire manipolati per spingere all’acquisto di prodotti o di servizi. Tuttavia, almeno per oggi, le persone sono convinte che questi problemi saranno completamente risolti e si potrà usufruire in totale sicurezza dei vantaggi legati a un mondo “data driven”.

L’internet dei sensi, inoltre, renderà la società più ecosostenibile per il 60% dei partecipanti al sondaggio. Allo stesso tempo sono quasi tutti convinti che sarà comune lavorare e socializzare del tutto virtualmente da remoto e che anche alcuni servizi come quelli sanitari o l’istruzione avanzeranno fino a un punto in cui non sarà più necessario spostarsi. Questo sarà sicuramente un bene per l’ambiente e per la lotta al cambiamento climatico, ma sarà meglio fare attenzione a non vivere in uno stato di perenne solitudine.

Alla fine sorge spontaneo chiedersi: cosa guiderà questi cambiamenti?

Tra i tanti di coloro che stanno già sognando l’internet dei sensi, il 40% pensa che sarà l’intrattenimento immersivo a guidare il cambio di passo, mentre per il 30% sarà lo shopping a dare un impulso chiave ed infine il 31% lo immagina come una risposta ai cambiamenti climatici e alla crisi ambientale.

Chissà quale sarà la risposta. Per adesso bisogna solo aspettare.

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