Dopo aver visto nel precedente articolo quali sono i requisiti per diventare insegnante di sostegno, oggi ci soffermiamo sul corso di specializzazione utile a questo scopo.
Questo corso dura un anno, si effettua presso le Università autorizzate dal Miur e prevede l’acquisizione di 60 crediti formativi, comprensivi di almeno 300 ore di tirocinio, suddivisi in:
- 36 CFU – insegnamenti disciplinari;
- 9 CFU – laboratori;
- 6 CFU – tirocinio diretto;
- 3 CFU – tirocinio indiretto;
- 3 CFU – tirocinio indiretto con le TIC (Tecnologie dell’Informazione e della Telecomunicazione);
- 3 CFU – prova finale.
Per poter essere ammessi al corso per la specializzazione sul sostegno bisogna superare un test preselettivo, costituito da 60 quesiti, formulati con cinque opzioni di risposta. Almeno 20 di questi quesiti servono per verificare le competenze linguistiche e la comprensione dei testi in italiano. La risposta corretta ad ogni domanda vale 0.5 punti, mentre quella mancata o errata vale 0 punti.
La durata del test è pari a due ore.
Al termine del corso, si può insegnare nei posti di sostegno partecipando al relativo concorso a cattedra, bandito ogni due anni, nel quale un certo numero di posti sono riservati al sostegno.
Al corso di specializzazione sul sostegno possono partecipare anche gli ITP (gli Insegnanti Teorico Pratici) in possesso del semplice diploma, ma solo fino all’anno scolastico 2024/2025. Successivamente, infatti, anche questo tipo di docenti dovranno avere conseguito la laurea e tre anni di servizio negli ultimi otto anni.
Come partecipare al concorso a cattedra per insegnante di sostegno
Il concorso a cattedra per diventare insegnante di sostegno prevede 4 esami, di cui tre prove scritte e una prova orale.
Con la prima prova scritta il candidato viene valutato sulla disciplina attinente la sua classe di concorso, mentre con la seconda prova scritta vengono verificate le conoscenze relative alle materie socio-psico-pedagogiche, acquisite con i 24 CFU.
La terza prova scritta serve invece a valutare le conoscenze su didattica dell’inclusione, pedagogia speciale e relativi metodi di insegnamento.
La prova orale, infine, consiste in un colloquio attraverso il quale vengono valutate le competenze nelle discipline che fanno parte della classe di concorso del candidato e il grado di conoscenza delle discipline che si riferiscono al sostegno. Durante questa prova, si verificano anche le competenze relative alla conoscenza di una lingua europea almeno di livello B2 oltre alle conoscenze in merito alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
Le prove sono superate dai candidati che conseguono il punteggio minimo di sette decimi o equivalente.
Dopo il superamento
Coloro che superano il concorso a cattedra vengono inseriti nelle graduatorie di merito, che sono composte da un numero di partecipanti pari ai posti messi a bando per la Regione per la quale si è concorso.
I vincitori, quindi, iniziano un percorso annuale di formazione iniziale e prova. Superato l’anno di prova, i docenti vengono confermati nel ruolo e devono restare altri quattro anni nella stessa scuola in cui hanno superato l’annualità di formazione e prova, per un totale di cinque anni di blocco nella stessa sede.
Viceversa, i docenti che, pur avendo superato le prove, non rientrano fra i vincitori, conseguono comunque l’abilitazione all’insegnamento per l’inserimento nella II fascia delle graduatorie di istituto.
E tu? Sei qui perché aspiri a diventare un insegnante di sostegno?
Speriamo di averti chiarito le idee a riguardo e ti invitiamo a consultare il corso di laurea in Scienze dell’Educazione e della Formazione e il percorso di acquisizione dei 24 CFU erogato da Musa Formazione.
Continua a seguire il nostro blog per altre novità e delucidazioni legate al mondo della scuola e dei relativi concorsi.
Al prossimo articolo!