Il Deep Web, letteralmente “web profondo”, adattato in italiano con “web sommerso” per distinguerlo dal surface web o anche come “web accessibile”, è una sostanziosa parte di internet non indicizzata nei motori di ricerca standard.
La metafora che descrive perfettamente la situazione è quella dell’iceberg: sopra il livello dell’acqua si trova il surface web, ma la maggior parte dei dati si trova nella parte sommersa, irraggiungibile attraverso normali motori di ricerca. Ci si può accedere quindi attraverso indirizzi IP o URL diretti e possono essere richieste password o altri strumenti di sicurezza per proseguire oltre la pagina pubblica del sito.
Questa “area sommersa” comprende molto comunemente web mail, banking online, pagine e profili di social media privati o comunque ad accesso riservato, forum online che richiedono un’iscrizione per visualizzarne i contenuti e servizi che richiedono un pagamento da parte dell’utente, come video on demand e riviste o giornali online, personalizzati per gli utenti e per questo non destinati ad essere indicizzati.
Le Dark Net
Un sottoinsieme del Deep Web è il Dark Web, di norma non raggiungibile attraverso motori di ricerca comuni. Questo poiché utilizza reti private la cui architettura è sovrapposta a quella di internet (Dark Net o rete scura), che comprendono piccole reti friend-to-friend di tipo peer-to-peer, dove cioè i nodi sono paritari e pertanto fungono contemporaneamente da client e server verso gli altri nodi della rete. Gli utenti sono pertanto in grado di avviare o completare transazioni ed un esempio tipico sono le reti per la condivisione di file, sebbene nel suo significato generale comprenda qualsiasi tipo di gruppo chiuso e privato di persone che comunicano. Possono essere usate password o firme digitali per l’autenticazione. Le Dark Net possono essere utilizzate per vari motivi, tra cui:- condivisione di file (piratati, personali, illegali o contraffatti, etc.);
- crimini informatici (hacking, corruzione di file, frodi, etc.);
- protezione dei dissidenti da ritorsioni politiche;
- protezione della privacy dei cittadini soggetti a sorveglianza di massa;
- vendita di beni limitati su mercati Dark Net;
- compravendita di beni o servizi illeciti o illegali;
- whistleblowing (segnalazioni di attività illecite o fraudolente all’interno del governo) e fughe di notizie;
- aggiramento della censura di internet e dei sistemi di filtraggio dei contenuti o superamento di firewall.