Durante questo virus che sta flagellando ormai tutto il mondo, abbiamo pensato a voi docenti per suggerirvi tanti consigli pratici e veloci su come mettere in pratica metodi alternativi di insegnamento anche in assenza di vere e proprie piattaforme e-learning.
La didattica a distanza
Con il DPCM del 4 marzo le scuole non possono erogare attività didattiche in presenza ma hanno la possibilità di svolgere le attività formative a distanza.
Cosa significa? Quali possono essere i metodi più utili e veloci da predisporre per insegnare senza una classe tradizionale?
Il MIUR ha pubblicato sul proprio sito istituzionale delle indicazioni molto utili su come deve essere strutturata questa tipologia di didattica, per la quale è necessario avere:
- una connessione internet stabile;
- un computer mediamente performante;
- altri dispositivi abilitati a connettersi ad internet come uno smartphone, un tablet o un notebook.
È opportuno ricordare, inoltre, che anche con la didattica a distanza risulta fondamentale fornire al gruppo classe un’idea di continuità dell’anno scolastico, sebbene ci sia la chiusura forzata delle scuole.
Prima di partire con l’analisi dei metodi didattici alternativi, è bene premettere che la scelta del metodo dipende direttamente dall’insegnante e dal tipo di esigenza che si vuole ricoprire.
In particolare, ciò che si consiglia in queste situazioni è di evitare di trattare alcuni degli argomenti fondamentali dell’anno scolastico quanto, piuttosto, riprendere concetti già affrontati oppure dedicarsi ad approfondimenti, attività pratiche o argomenti non particolarmente complessi.
Google Classroom
Questo strumento consente di ottimizzare i compiti, rafforzare la collaborazione ed e agevolare la comunicazione per rendere l’insegnamento più produttivo e significativo. I docenti possono creare corsi, distribuire compiti, inviare feedback e voti in tempo reale e tenere tutto sotto controllo, in un unico posto.
Classroom, inoltre, si integra perfettamente con altri prodotti Google, come Documenti e Drive.
Google Classroom è gratuito, necessita di Google Suite for Education e può essere utilizzato da tutti gli utenti maggiori di 13 anni.
WhatsApp e Telegram
Questi social istantanei possono costituire una valida alternativa alla didattica frontale, garantendo la possibilità di creare gruppi – già comunque presenti nella vita scolastica di tutti i giorni – tra insegnanti e alunni.
Con queste piattaforme si può lavorare molto anche con i messaggi vocali: sebbene non vi sia la possibilità di vedere chi parla dall’altro lato dell’utenza, è comunque possibile spiegare un argomento, chiarire un concetto difficile o troppo lungo da scrivere o farsi ripetere un argomento da un alunno. Per WhatsApp, inoltre, vi è anche la possibilità di effettuare videochiamate (con un numero massimo di quattro partecipanti).
Allo stesso modo anche Telegram si presta facilmente ad una didattica rapida e alternativa. Difatti, forse non tutti i docenti sanno che tramite Telegram è possibile creare dei “canali” ossia dei gruppi di persone in cui – a differenza dei gruppi WhatsApp – solo l’ideatore del gruppo potrà comunicare ai partecipanti. Nei canali è possibile scrivere e inviare messaggi e videomessaggi, video e file di ogni tipo (anche PDF o documenti). In questo modo gli studenti riceveranno il materiale didattico che potranno poi utilizzare per la fase di studio effettiva.
Nel caso in cui il docente volesse spiegare un particolare argomento per il quale ritiene necessario un contatto simultaneo con la classe, un valido strumento può essere offerto dalle trasmissioni in diretta consentite da Facebook.
Una diretta Facebook, infatti, oltre a poter essere organizzata sul proprio profilo personale, può essere avviata anche all’interno di un gruppo ad hoc. In tal modo, durante la diretta, gli studenti potranno commentare simultaneamente ciò che il docente spiega così da permettere uno scambio interattivo simultaneo.
Con questo social è consigliabile fornire agli studenti un tempo preciso per l’inizio della diretta, che può corrispondere con le fasce orarie mattutine proprio come per le lezioni in presenza.
Per raccogliere materiale oppure per permettere di raggruppare gli studenti e i docenti, si potrebbe optare anche per un gruppo Facebook che ha il vantaggio di consentire:
- il caricamento di file;
- chat di gruppo;
- conversazioni asincrone con uno scambio di risposte tramite i post e i commenti.
Speriamo di essere stati di aiuto a tutti i docenti in questo momento di grave crisi. Tutti insieme ne usciremo più forti, anche grazie a queste forme di didattica alternativa.
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