Dopo esserci soffermati sulla rilevanza dell’e-learning, sui suoi pro e contro e sulle tecnologie emergenti ad esso legato, in questo articolo vogliamo focalizzarci sulle frontiere future dell’e-learning caratterizzate in primis da una nuova tipologia di formazione definita “first-mobile” e sui creatori di questa rivoluzione dell’apprendimento digitale appartenenti alla cosiddetta: “Generazione Z”.
Laddove i Millenials hanno evidenziato e sostenuto la necessità di una formazione compatibile con i dispositivi mobile, la Generazione Z, che molto presto farà ingresso nel mondo del lavoro, perfezionerà ulteriormente l’approccio al mobile learning, attraverso una formazione radicata nell’ottica mobile e non più desktop. Sostanzialmente “i Gen Z” sono pronti a progettare un training dinamico e specifico per smartphone e tablet, accessibile in ogni luogo e momento della giornata.
Generazione Z: chi sono i post-millenials?
La formazione a distanza sta per essere stravolta dai Gen Z, poiché questi appartengono ad una categoria di giovani definibili al 100% nativi digitali. Di conseguenza, anche il loro approccio allo sviluppo professionale differisce significativamente rispetto al passato. La generazione Z include nello specifico i nati tra la metà degli anni ’90 e i primi anni 2000, i quali, sebbene siano quasi coetanei dei Millenials, mostrano un evidente legame col passato attraverso un ritorno ai valori tradizionali sul posto del lavoro. I Gen Z, infatti, ricercano costantemente dei percorsi professionali ben definiti e stabili, prediligono la comunicazione faccia a faccia con i propri colleghi piuttosto che l’interazione online e allo stesso tempo sono propensi ad ambienti lavorativi dinamici e in rapida evoluzione, anche con orari lavorativi superiori alla media. Questi nativi digitali non hanno mai saputo cosa significhi vivere senza connessione ad internet o senza sfiorare il touch screen di uno smartphone ed è proprio per questo motivo che stanno per accedere al mondo del lavoro con una conoscenza istintiva e del tutto naturale delle tecnologie digitali. Alla luce di tutto ciò sarà utile e necessaria la creazione di un rapporto di reciproco scambio di informazioni e di competenze tra giovani lavoratori e manager: i primi dovranno rendere fruttifera la loro fiducia intrinseca nelle piattaforme online, i secondi, d’altro canto, dovranno spiegare loro come la tecnologia può ottimizzare ogni aspetto lavorativo, incluse le attività di formazione.L’approccio aziendale verso i “Gen Z”
Prima di preparare la propria azienda all’arrivo della nuova generazione è necessario conoscerla meglio e capire quali sono gli elementi su cui si fonda la mentalità di questi giovani; tramite una conoscenza più approfondita e costruttiva sarà possibile progettare un’efficace strategia di formazione mobile-first. I valori principali della Generazione Z risultano quasi sorprendenti, soprattutto se si considera che in parte si rifanno a generazioni del passato.- I Gen Z sono amanti di prodotti e servizi frugali, del tutto economici ed ecosostenibili.
- Credono nell’uguaglianza sociale ed hanno una profonda intolleranza per qualsiasi forma di discriminazione e disparità etnica, sessuale o sociale.
- Essendo nativi digitali si nutrono di innovazione e originalità, elementi che possono essere fisiologicamente trasferiti anche nelle organizzazioni aziendali e lavorative.
La connessione con la Generazione Z
Per realizzare una formazione coinvolgente e allineata alle esigenze della Generazione Z i professionisti del settore devono considerare che i Gen Z ritengono sia fondamentale definire chiaramente le finalità delle attività formative e che essi amano gli ambienti di lavoro BYOD (Bring-Your-Own-Device) e quindi poter portare ed utilizzare i dispositivi personali sul posto di lavoro.
Allo stesso tempo, contrariamente ai Millenials, i membri di questa nuova generazione preferiscono integrare lavoro e vita personale: è quindi indispensabile che le organizzazioni lavorative avvalorino il concetto di persone più che di dipendenti, infondendo autenticità e personalità nelle strategie di formazione e sviluppo, creando, ad esempio, la possibilità di trasferire la propria personalità nei corsi di formazione a distanza (gamification). Di estrema rilevanza risultano essere anche le attività di “social learning” con le quali si può plasmare una community improntata alla collaborazione e alla creazione di una solida cultura aziendale; un fenomeno che riflette lo sviluppo dei Gen Z nati e cresciuti “a pane e social media”. In altre parole, per connettersi con la nuova generazione è necessario garantire frequenti opportunità formative sul posto di lavoro per incoraggiare l’interazione tra colleghi, instaurare uno spirito di sana e virtuosa competizione interna, ma anche per migliore il ROI complessivo della formazione, basato sul superamento da parte degli utenti dei benchmark stabiliti da altri colleghi. Ecco alcune considerazioni fondamentali per connettersi con i Gen Z:- sviluppare una libreria di contenuti video (e assicurarsi che abbia le funzionalità di ricerca senza soluzione di continuità);
- creare una cultura collaborativa della formazione, supportata dalla tecnologia;
- dimostrare chiaramente l’importanza della formazione (illustrando il valore di tutti i contenuti e-learning) ;
- supportare l’autonomia formativa e il pensiero critico, in particolare sfruttando la tecnologia;
- assicurarsi che tutte queste strategie siano sviluppate a partire da un’ottica mobile.