Alle porte del 2019 qualsiasi azienda non può ignorare le continue trasformazioni che avvengono nel campo tecnologico, normativo, lavorativo e delle aspettative dei clienti. Perciò, anche la formazione necessita di un cambiamento che la proietti dal passato al futuro tramite il passaggio da un approccio formale ad una moderna fusione tra lavoro e training, in modo che ogni dipendente possa imparare e migliorare attraverso il proprio lavoro. Il tradizionale attendismo deve essere accantonato per lasciare spazio a delle misure tempestive che sono parte di un ambiente lavorativo in continua evoluzione e che procedono alla stessa velocità del proprio business.
In questo contesto di profondo mutamento i tipici modelli formativi che persistono da quasi un secolo risultano anacronistici e creano più problemi di quanti ne risolvano, in quanto sono stati progettati per ambienti molto più strutturati e statici e quindi nell’età contemporanea non sono più adatti a questi scopi. Ciascuna organizzazione, infatti, ha bisogno di tecnologie che supportino con efficacia e rapidità un mondo del lavoro sempre più dinamico e moderno, nel quale la formazione non viene più considerata come l’unica medicina per i problemi di performance dei dipendenti che in realtà molto spesso derivano dalla mancanza di conoscenze organizzative e da problemi motivazionali.
70:20:10: le percentuali di una trasformazione radicale
Il modello di performance denominato “70:20:10” sta aiutando i professionisti di formazione e sviluppo ad estendere la propria gamma di servizi e a migliorare l’impatto delle loro soluzioni, poiché permette di apprendere e di operare alla velocità del business e di creare un nuovo futuro per il training aziendale. Il 70:20:10 permette direttamente di spostare il focus dalla formazione alle performance basandosi su un insieme di principi generali secondo cui la maggior parte della formazione all’interno di un ente deriva dal lavoro piuttosto che dai percorsi formali. Pertanto, questo modello di riferimento non separa la formazione dal lavoro bensì li collega affinché questi due elementi si rafforzino vicendevolmente.
Nello specifico il 70 si riferisce alla formazione esperienziale legata ad esempio al problem solving, all’ascolto e al superamento delle sfide, il 20 è relativo alla formazione che si concretizza tramite gli altri dipendenti, la collaborazione con loro e i vari network, infine il 10 riguarda il training tradizionale costituito da corsi, moduli seminari e workshop.
Il modello 70:20:10 non è dunque una semplice sequenza numerica ma è una nuova visione lavorativa del ventunesimo secolo che aiuta le persone ad imparare dalla loro stessa professione rimanendo costantemente concentrate sui principali obiettivi aziendali; in altre parole il lavoro viene strettamente congiunto alla formazione.
Oltretutto, all’interno del mondo professionale odierno le percentuali di questa struttura possono essere stravolte in quanto il concetto di teamwork è diventato uno standard operativo e la formazione esperienziale si è ridotta al pari di quella formale. Di conseguenza una nuova composizione del modello sopracitato potrebbe essere 40:55:5, in cui il 40% deriva dal lavoro, il 55% dagli altri e il restante 5% dal training tradizionale.
Ciò nonostante, i numeri rappresentano solo dei promemoria e delle metafore, perché in realtà oggi le persone apprendono ovunque e in ogni momento e quindi la formazione strutturata continua a persistere ma risulta ridotta. In questo ambiente di allenamento continuo, il modello 70:20:10 deve essere ritenuto come un processo dinamico e ciclico che genera un rapporto ricorsivo e auto-ripetitivo tra lavoro e formazione.
Il modello 10+ e la metodologia 70:20:10
Molte persone si limitano ancora a frequentare corsi di formazione formali, che costituiscono l’offerta principale del settore e fanno parte di un approccio chiamato “10+” che aggiunge semplicemente la pratica lavorativa al training tradizionale mediante attività di social learning o task sul posto di lavoro. Difatti, la struttura 10+ si concentra sulla mera riproposizione di versioni della formazione formale e sul miglioramento di determinati interventi, viceversa non vi è la focalizzazione da parte dei trainer sulle performance organizzative e sulle soluzioni utilizzate per risolvere problemi reali, che invece fanno parte del design 70:20:10.
Questo modello, invece, presenta una ben strutturata metodologia di orientamento verso gli obiettivi tramite la definizione di risultati predeterminati e la sistematizzazione di trentuno task essenziali e di cinque ruoli che operano attraverso processi ciclici e metodi che offrono valore all’azienda.
Tuttavia, in molti credono che un approccio metodologico riduca l’autonomia dei professionisti della formazione, non considerando la sua capacità di condurre verso i risultati desiderati mediante una struttura professionale pronta all’uso, che permette di risparmiare tempo ed energia.
Le nuove figure formative e la strada futura
I cinque nuovi ruoli che fanno parte del 70:20:10 sono in grado di estendere il ruolo del settore formazione e sviluppo e sono i seguenti.
- Il Performance Detective: capace di esaminare le esigenze organizzative, i requisiti di performance e vari altri fattori.
- Il Performance Architect: che progetta il nuovo sistema applicando in primis le soluzioni 70 e in caso di necessità i percorsi formali.
- Il Performance Master Builder: capace di sviluppare strumenti pratici per affrontare le attività critiche.
- Il Performance Game Changer: a cui è affidata la gestione complessiva del programma, la sua implementazione e l’integrazione con la cultura organizzativa.
- Il Performance Tracker: i quali compiti riguardano la valutazione delle metriche e dei reporting relativi al miglioramento delle performance.
Queste funzioni possono essere svolte non solo dai professionisti del campo ma anche da soggetti esterni affini alle specifiche attività, a patto che tutti adottino delle pratiche innovative volte al miglioramento del business e alla congiunzione tra lavoro e formazione.
Ciascuna azienda, anche la tua, riuscirà ad avere successo in un mondo dinamico e sempre più complesso solo se abbraccerà il cambiamento e cercherà di migliorare continuamente investendo nella formazione e nelle nuove metodologie. È necessario comprendere che la collaborazione e i network riguardano ormai il fulcro di qualsiasi organizzazione e che la formazione formale al di fuori del proprio posto di lavoro non è più sufficiente ad incrementare le performance di business.
La stessa Musa Formazione è al passo coi tempi, proponendo dei percorsi formativi e-learning che procedono verso questa direzione e che fondono assiduamente la formazione con il lavoro.
E tu? Stai vivendo questo cambiamento? La tua azienda sta investendo in questo senso o non è ancora aggiornata?
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