Nella giornata di ieri, 24 febbraio 2020, è stato ufficialmente ritirato il Decreto Ministeriale n. 1171 del 23 dicembre 2019 che sanciva, a partire dal prossimo anno accademico, l’abolizione dei corsi universitari telematici in Scienze dell’Educazione e della Formazione (L-19), Scienze e Tecniche Psicologiche (L-24) e Scienze Pedagogiche (LM-85).
Pertanto, questi corsi di studio continueranno ad essere erogati dalle università online, secondo le attuali disposizioni normative.
Il decreto succitato, che ha preso nome dal firmatario Lorenzo Fioramonti – ex Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – costituiva appunto un anacronistico passo indietro dell’Università italiana che non poteva rimanere ferma rispetto ad un mondo in costante evoluzione ed aggiornamento.
Infatti, una limitazione di questo all’insegnamento telematico avrebbe innanzitutto ristretto la possibilità di scelta didattica da parte degli studenti, oltre ad essere in netto contrasto con la maggiore accessibilità allo studio da parte dei soggetti disabili o dei giovani con difficoltà di spostamenti territoriali e geografici.
Un provvedimento che infine risultava contrario alla volontà della Costituzione Italiana che ha sempre inteso garantire il diritto all’istruzione per tutti, rimuovendo qualunque ostacolo di ordine economico e sociale.
Per tutti questi motivi, questa può considerarsi un’importante vittoria contro l’allarmismo e la non conoscenza del valore dello studio a distanza. Questo a favore del nostro sistema didattico che fa dell’e-learning un tratto distintivo del proprio DNA ed è bene brindare alla libertà d’espressione e, soprattutto, al diritto allo studio che non è ancora morto nel nostro Paese.
Ecco nello specifico il Decreto Ministeriale ritirato ieri dalla Corte dei Conti: https://dait.interno.gov.it/documenti/d_mi_mef_23_dic_2019_rimborso_imu_tasi_sisma_2016_ii_rata_2019_0.pdf.