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Il Decreto Scuola e le nuove regole per l’accesso ai concorsi

PUBBLICATO IL: 30/11/2019   DA: Musa Formazione
Recentemente, il 30 ottobre 2019, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Scuola riguardante diversi elementi di questo ambito. Tra questi: il concorso straordinario, quello ordinario, le assunzioni dei lavoratori per gli appalti delle pulizie, il concorso per i dirigenti tecnici e tanti altri provvedimenti ATA.

Il concorso straordinario

Relativamente al concorso straordinario il Decreto Scuola ha stabilito che per accedere al concorso è necessario essere in possesso dei seguenti requisiti:
  • il titolo di studio valido per l’accesso alla classe di concorso;
  • tre annualità di servizio anche non consecutive svolte tra l’a.s. 2011/12 e l’anno scolastico 2018/19 su posto comune o di sostegno;
  • almeno un anno di servizio svolto per la classe di concorso o nella tipologia di posto per la quale si concorre.
Gli ITP, invece, per entrare a far parte del concorso necessitano del diploma come titolo di studio (unito a tutti gli altri requisiti di accesso). Per l’accesso al concorso per i posti di sostegno, viceversa, è necessario essere in possesso della relativa specializzazione. Inoltre, anche i docenti con servizio prestato nelle scuole paritarie possono partecipare al concorso, alle seguenti condizioni:
  • tre annualità svolte tra l’a.s. 2011/012 e l’a.s. 2018/19, anche non consecutive;
  • possesso del titolo di studio completo;
  • una annualità di servizio specifica (posto comune o sostegno);
  • validità del servizio su classe di concorso o posto di sostegno.
Come è chiaro, i requisiti sono dunque uguali a quelli richiesti per i colleghi della scuola statale, ma la partecipazione alla procedura in questo caso è valida esclusivamente ai fini dell’abilitazione. È necessario indicare, inoltre, che per partecipare alla procedura è obbligatorio pagare una tassa di 10 euro, che va sommata ad una di ulteriori 14 euro relativa ai docenti che superano la prova e accedono alla prova abilitante.

Il concorso ordinario per la scuola secondaria

Il Decreto Scuola, per quanto riguarda i posti comuni, ha invece previsto che per avere accesso al concorso sono necessari i seguenti requisiti.
  • Abilitazione specifica alla classe di concorso.
  • Laurea (magistrale o a ciclo unico, oppure diploma di II livello dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica, oppuretitolo equipollente o equiparato, coerente con le classi di concorso vigenti alla data di indizione del concorso) e 24 CFU nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche.
  • Abilitazione per altra classe di concorso o per altro grado di istruzione, considerando comunque il possesso del titolo di accesso alla classe di concorso ai sensi della normativa vigente.
Il decreto ha così cancellato il requisito “laurea + 3 anni di servizio”, così come la riserva di posti prevista, in quanto i possessori di queste caratteristiche possono partecipare al concorso straordinario. Per i posti di insegnante tecnico-pratico (ITP) il requisito richiesto sino al 2024/25 è:
  • il diploma di accesso alla classe della scuola secondaria superiore (tabella B del DPR 19/2016 modificato dal Decreto n. 259/2017).
Riguardo i posti di sostegno:
  • i requisiti già indicati per i posti comuni oppure quelli per i posti di ITP più il titolo di specializzazione per il sostegno.
In riferimento ad altre posizioni, c’è da sottolineare come nel Decreto sia anche presente un concorso per titoli ed esami per 59 dirigenti tecnici – la cui assunzione avverrà dal 1° gennaio 2021 – e un altro relativo ai lavoratori delle cooperative nel profilo del collaboratore scolastico, assunti a partire dal 1° gennaio 2020. Riguardo questi ultimi, è bene ricordare che dal relativo concorso è stato eliminato il colloquio orale. Sei interessato ad altre novità sui concorsi di accesso alla scuola e a quelli relativi alle altre assunzioni? Rimani aggiornato seguendo il blog Musa Formazione e scopri i nostri corsi universitari e per l’acquisizione dei 24 CFU per l’insegnamento. Al prossimo articolo!
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