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Il futuro dell’e-learning passa anche dal riconoscimento vocale

PUBBLICATO IL: 24/05/2019   DA: Musa Formazione

Oggi il riconoscimento vocale è uno strumento fondamentale in quanto consente di trovare una risposta rapida alle proprie domande, è capace di svolgere compiti semplici e di ricercare le informazioni utili di cui si ha bisogno. Allo stesso tempo viene utilizzato anche per interagire con il proprio smartphone o per rendere altrettanto “smart” le proprie case.

Tra i vari ambiti in cui può essere applicato il riconoscimento vocale vi è anche quello dell’apprendimento: difatti associandolo ad un LMS (Learning Management System), è possibile accedere ai contenuti formativi usando la sola voce, senza aver bisogno della tastiera.

Il risultato principale ai fini dell’e-learning riguarda la semplicità di accesso alle piattaforme, che risultano attivabili dai corsisti tramite degli agevoli comandi vocali, facilitando la vita soprattutto agli studenti e al personale con disabilità.

L’inclusività è quindi una della chiavi future della formazione, per permettere a chiunque di accedere all’istruzione e alla cultura.

Vediamo insieme quali sono le applicazioni di questa tecnologia nei diversi ambiti.

I vantaggi a scuola

Da un punto di vista didattico un assistente vocale offre numerosi vantaggi. Nello specifico questa funzione è capace di riassumere i punti salienti di una lezione o di preparare dei test di verifica delle competenze in vista di una prova in classe. Allo stesso tempo un LMS dotato di riconoscimento vocale incorporato può anche rispondere alle domande degli alunni su questioni organizzative: quali ad esempio quelle riguardanti i compiti assegnati in classe o gli appuntamenti con i genitori.

In egual modo un assistente virtuale costituisce un supporto concreto per gli studenti che hanno delle disabilità o per quelli che a casa non sono aiutati nello svolgimento dei compiti, in modo tale da tenersi al passo con lo studio e con le lezioni scolastiche.

L’unica reale incognita riguarda la privacy dello studente: infatti le attività, le richieste e i suoi dati sull’andamento scolastico possono essere sempre a disposizione delle aziende terze che sviluppano gli assistenti vocali. Per ovviare a questa problematica c’è la necessità di renderli maggiormente sicuri e criptati verso il trattamento delle informazioni personali.

L’utilità nella formazione aziendale

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Anche questo settore può godere dei vantaggi apportati dalla realtà virtuale. Infatti, il riconoscimento vocale in primis permette ai dipendenti di esercitarsi nella gestione di possibili conversazioni lavorative e nella risoluzione di problematiche ricorrenti o nuove.

Questa tecnica può essere molto utile per gli addetti ai call center, alle vendite e in generale a coloro i quali si interfacciano direttamente con i clienti: in quanto questi lavoratori potranno esercitarsi per rispondere nel migliore dei modi alle richieste e ai reclami o anche per imparare a negoziare. In questo processo l’intelligenza artificiale viene automaticamente predisposta in modo da analizzare le parole chiave, valutare la correttezza delle risposte ed infine adattare il contenuto formativo.

In tal modo anche il personale aziendale può quindi trovare nel riconoscimento vocale un valido strumento per l’accesso alla formazione. Un beneficio evidente soprattutto per i lavoratori che danno il meglio di loro con le esercitazioni pratiche piuttosto che con le nozioni teoriche.

I contro

Dopo aver analizzato i pregi e i vantaggi degli assistenti vocali è importante anche evidenziare il loro lato oscuro, che era comunque già osservato nei tempi in cui questi venivano “relegati” all’interno di smartphone e tablet.

Bisogna considerare infatti che questi dispositivi restano perennemente in ascolto, in attesa di un comando o di una richiesta. Le aziende produttrici ne garantiscono costantemente la massima riservatezza dei dati raccolti, l’anonimizzazione delle registrazioni e la privacy generale degli utilizzatori.

Ciò nonostante sono stati spesso segnalati dei casi (per fortuna ancora pochi) in cui le registrazioni delle conversazioni tra utenti e assistenti vocali sono state spedite per errore via e-mail ad utenti sconosciuti o altre situazioni relative a comportamenti inquietanti degli stessi dispositivi, che si sono attivati senza richiesta o hanno fornito informazioni su conversazioni personali.

Le aziende sviluppatrici hanno rassicurato tutti parlando di casi isolati e di “peccati di gioventù” ma per il settore della formazione e per la sicurezza informativa dei più piccoli e delle imprese questo è un punto in cui migliorare prima di ampliare la loro diffusione.

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