L’apprendimento delle novità di settore e delle attività che riguardano il proprio lavoro, è un elemento fondamentale soprattutto per la professione di commercialisti, ragionieri e avvocati, ma anche per altre categorie professionali la cui materia vada incontro a delle rapide mutazioni nel corso dei mesi e degli anni.
Spesso si fa riferimento al concetto di ‘lifelong learning’, per indicare che la formazione professionale continua per tutta la vita: non si ferma dopo la laurea o l’abilitazione ma prosegue per mezzo dei corsi di approfondimento e di aggiornamento, diventando così un vero e proprio investimento intangibile di importanza fondamentale per lo svolgimento del proprio lavoro.
Questo vale per le aziende, ma vale soprattutto per i professionisti che lavorano autonomamente che possono contare solo su sé stessi e sulla loro costante volontà di mantenersi aggiornati per restare competitivi ed appetibili all’interno di un mercato sempre più complesso. Infatti, una persona che, in questi ambiti, non si mantiene costantemente aggiornata sulle novità del settore rischia di essere tagliata fuori dal mercato in maniera automatica.
La formazione professionale è realmente rilevante sotto due punti di vista principali.
- In primo luogo, è capace di far raggiungere delle competenze che consentono di svolgere un lavoro. Ad esempio, nel caso in cui una regione si accorga che in un dato settore mancano competenze e professionalità, questa può cercare di colmare le lacune indicendo dei corsi di formazione specifica frequentabili da tutte le classi di reddito, offrendo quindi degli incentivi economici a farlo, nonché delle condizioni economiche vantaggiose. La formazione professionale, perciò, occupa anche un ruolo strategico all’interno delle dinamiche del mercato del lavoro.
- In secondo livello, la formazione professionale, armonizzandosi alle richieste della domanda di lavoro, corregge l’offerta allineando le competenze richieste con quelle offerte. Questo fattore è decisivo sia nel caso si parli di conversione delle competenze di lavoratori precedentemente occupati, sia in risposta all’adeguamento professionale reso necessario dall’avanzamento tecnologico. Oggi molte professioni sono state travolte dalla rivoluzione informatica e digitale. I lavoratori di queste attività in crisi hanno poche alternative: la formazione professionale è la risposta migliore. Non è un caso che anche in casi in cui l’azienda non entri in crisi, essa organizzi dei corsi di formazione per mantenere intatta la sua presenza nel mercato. Questo, infatti, va avanti a dispetto delle crisi. Avere delle maestranze incapaci di adeguarsi è un errore che il datore di lavoro pagherà caro.