L’intelligenza artificiale (IA) sta diventando sempre di più un valore aggiunto nel campo della formazione e dello sviluppo.
Numerose aziende, tuttavia, non nascondono un certo scetticismo nei confronti dell’IA e delle sue applicazioni, generato soprattutto da una cultura cinematografica che ha perennemente messo in scena un futuro catastrofico in cui le macchine controllano l’uomo.
L’intelligenza artificiale, in verità, attualmente non può prescindere affatto dalla programmazione umana in quanto necessita di parametri precisi per fornire un qualsiasi tipo di output.
Per l’IA, infatti, è indispensabile una certa dose di istruzioni e indicazioni fornite dall’uomo, attraverso le quali può prendere delle decisioni logiche basate sull’automazione, l’esecuzione e la produttività, senza le quali non può essere compiuta nessun tipo di scelta senziente da parte delle macchine. Allo stesso tempo queste non si pongono affatto le tipiche domande esistenziali degli umani, bensì operano secondo delle tecnologie programmate e progettate per raggiungere uno specifico obiettivo e quindi per essere efficaci e produttive. Sostanzialmente le nuove tecnologie artificiali operano in primis attraverso un processo meccanico di “tagging” dei contenuti che permette al motore di ricerca di erogare intuitivamente i giusti suggerimenti agli utenti.
Questi elementi fanno ben capire come l’uomo non sta andando incontro ad un’era di singolarità tecnologica e che strumenti come l’IA e il Machine Learning non sono minacce ma devono essere considerati delle preziose opportunità ricche di potenziale anche nel campo della formazione.
L’automazione dei processi
L’intelligenza artificiale sarà fondamentale innanzitutto perché alleggerirà i carichi di lavoro degli amministratori di LMS (Learning Management System), i quali non dovranno più eseguire lavori manuali ripetitivi e complessi legati alla gestione e all’iscrizione degli utenti o al tagging dei contenuti, bensì saranno sostituiti dall’automazione di queste task da parte dell’IA, che sarà capace di eseguirle anche con maggiore efficienza. Pertanto, il motore artificiale sarà in grado di sfruttare numerosi dati immagazzinati relativi a precedenti casi di successo, skill, competenze e performance, attraverso i quali identificare gli obiettivi della formazione e suggerire i percorsi migliori. Numerosi consigli potranno essere offerti anche in relazione ai più adatti stili di apprendimento da attuare (ad esempio attraverso un corso completo o una selezione di micro-learning) e ai dispositivi preferiti da utilizzare (uno smartphone per chi è costantemente in movimento o un computer desktop per istruzioni altamente dettagliate). In poche parole, l’intelligenza artificiale sarà in grado di comprendere qualsiasi esigenza degli utenti e, soprattutto, di imparare continuamente analizzando questi dati senza alcuna necessità dell’intervento umano. Il tempo guadagnato da queste automazioni permetterà ai trainer di focalizzarsi sulla creazione di contenuti e-learning sempre più coinvolgenti ed efficaci, per sviluppare una strategia di formazione perfettamente allineata alle esigenze di business dei propri utenti. Tutto ciò, partendo dal presupposto fondamentale che nel concreto l’IA è solo un algoritmo, e che dunque l’attività dei team di formazione e sviluppo continuerà ad essere ancora determinante nei percorsi di formazione della tua azienda.Le applicazioni dell’IA nella formazione
- CHATBOT: L’intelligenza artificiale sarà presto in grado di offrire risposte agli utenti della tua organizzazione dopo un breve periodo di “addestramento” nel quale gli specialisti forniranno istruzioni su come imparare e rispondere coerentemente. In tal modo il motore artificiale potrebbe progettare specifici chatbot a seconda del lavoro richiesto, che esso sia legato alla formazione dei neoassunti, alla sicurezza o alla vendita. Nel caso in cui l’IA non fosse capace soddisfare la richiesta dell’utente, questa reindirizzerà la domanda ad un esperto in materia, imparando contemporaneamente da quest’ultimo ed essendo in grado di rispondere allo stesso modo in futuro.
- CONTENUTI: Gli algoritmi artificiali saranno anche in grado di scoprire nuovi contenuti formativi, analizzando quelli disponibili online su piattaforme video come YouTube o su marketplace di argomenti e-learning. Allo stesso tempo, questi nuovi strumenti saranno fondamentali nella creazione di altri contenuti attraverso la combinazione di brevi video già pubblicati, l’evidenziazione dei punti chiave e l’adattamento agli specifici device. Le tecnologie per questi processi non sono ancora del tutto mature, tuttavia, questo sarà possibile in breve tempo non appena saranno generati motori automatici ad elevate performance.
- BIG DATA: Un’ulteriore applicazione riguarda l’analisi statistica dei big data, ovvero di enormi masse di dati non sempre organizzati in modo strutturato. Si diffonderanno sempre di più sistemi in grado di esaminare le reportistiche, i tracciamenti della formazione ed individuare degli schemi significativi. Le piattaforme, analizzando il comportamento degli utenti, sapranno dirci quali attività formative sono state più efficaci, quelle in cui i partecipanti sono stati più concentrati e quindi dove poter migliorare.