Il Corso di Laurea in Scienze Motorie è rivolto a chi dimostra una seria passione per lo studio e la cura del corpo e a chi possiede una vera e naturale predisposizione per lo sport.
Sono numerosi i giovani che hanno queste attitudini e che vogliono studiarne le varie applicazioni. Quindi perché non trasformare questa passione in una carriera universitaria e poi in un lavoro redditizio?
Se sogni di diventare un esperto di Scienze Motorie ma non hai ancora le idee chiare sul da farsi, continua a leggere questo articolo e capirai come fare.
Struttura del corso e piano di studio
I corsi universitari in Scienze Motorie sono costituiti da un triennio di base (definito come laurea triennale o di primo livello) a cui segue il biennio di specializzazione (denominato laurea specialistica o magistrale).
In quest’ultima fase sono previsti tre distinti percorsi:
- preventivo (Attività Motorie Preventive ed Adattate);
- economico-manageriale (Management delle attività Motorie e Sportive);
- scientifico-tecnico (Scienze e Tecniche dello Sport).
Relativamente alle materie di studio è necessario sottolineare come un Corso di Laurea in Scienze Motorie, al contrario di quanto si pensi, non prevede lo studio della sola educazione fisica ma anche di tante altre discipline affini e complementari. Queste spaziano dall’anatomia, alla biologia, alla fisiologia, alla chimica, alla biochimica e solo infine i corsi da personal trainer.
Quindi non solo sport, ma anche materie molto impegnative e complesse per fornire allo studente un percorso di studi completo che non esclude nessun ambito delle scienze motorie.
Le discipline spesso sono distinte in teoriche (inerenti al settore biomedico, giuridico, economico, della metodologia didattica e dell’allenamento e psicopedagogico) e pratiche (inerenti al settore motorio e sportivo).
Tra queste ultime, le più diffuse svolte in molti dei corsi di laurea disseminati tra gli atenei italiani, sono: i principali sport di squadra italiani (calcio, rugby, pallavolo, basket, pallanuoto) e quelli individuali come l’atletica, il nuoto, la scherma, la ginnastica artistica e quella ritmica.
Gli sbocchi occupazionali
Il laureato in Scienze Motorie potrà scegliere uno sbocco occupazionale in diversi ambiti, anche molto distinti tra loro. Come ad esempio iniziare un percorso di crescita all’interno di società sportive, nel settore no profit, oppure in enti pubblici e privati che si occupino di servizi alla persona per lo sviluppo, mantenimento e recupero del benessere psico-fisico attraverso stili di vita attivi.
In particolare la laurea in Scienze Motorie si prefissa come obiettivo quello di preparare i suoi studenti a poter intraprendere questi seguenti principali sbocchi occupazionali.
- Istruttori di discipline sportive non agonistiche: quindi l’addestramento ad esercitare e insegnare, in modo non agonistico e con lezioni individuali o di gruppo, la pratica di discipline sportive. Spiegando e facendo conoscere le tecniche, verificando l’adeguatezza delle condizioni fisiche dell’allievo, la preparazione fisica e l’allenamento organizzato in attività sportive comuni.
- Allenatori e tecnici di discipline sportive agonistiche: i laureati possono anche preparare e allenare atleti e squadre di atleti alle competizioni. Quindi ne curano la motivazione e la preparazione fisica, definiscono strategie di gara, insegnano e innovano tecniche di gioco e sovrintendono a competizioni atletiche o a eventi sportivi.
- Specialisti nell’educazione e nella formazione di soggetti diversamente abili: lavoro a stretto contatto con persone con disabilità, finalizzato all’insegnamento delle attività motorie più adeguate a soggetti di qualunque età con difficoltà di apprendimento e disabilità fisiche e mentali. Li aiutano a scoprire metodi e tecniche per compensare le limitazioni poste dalla disabilità.
- Guide ed accompagnatori naturalistici e sportivi: accompagnano singoli o gruppi di turisti in scalate e ascensioni in montagna o in altri itinerari di particolare interesse naturalistico; organizzano le escursioni, consigliando percorsi e indicandone le difficoltà e le condizioni migliori in cui seguirli.
A queste possibili professioni se ne aggiungono molte altre:
- insegnante di educazione fisica;
- educatore nella prevenzione e promozione della salute;
- esperto di attività motoria per bambini, anziani e disabili;
- professionista dell’attività ludica e ricreativa;
- consulente di società ed organizzazioni sportive;
- gestore di club sportivi, centri benessere e palestre;
- personal trainer;
- allenatore di squadra o individuale;
- istruttore sportivo in villaggi turistici.
Secondo i dati di AlmaLaurea del 2018, i laureati di questo corso di laurea triennale presentano un tasso di occupazione pari al 54,1%, con il primo lavoro a 3 mesi dalla laurea. Anche per questo l’università scienze motorie è una buona scelta.
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