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Le difficoltà italiane in tempi di lavoro e formazione agile

PUBBLICATO IL: 14/04/2020   DA: Musa Formazione

L’emergenza sanitaria dovuta al Coronavirus sta incoraggiando gli italiani a compiere grandi passi verso la digitalizzazione.

Questo accade soprattutto per le piattaforme di smart working e di e-learning che nell’ultimo periodo sono letteralmente assaltate sia dai lavoratori che dagli studenti desiderosi di continuare le loro attività.

Tuttavia, nel nostro Paese il digital divide è ancora eccessivamente diffuso, molto più che in altri Stati europei, in quanto circa un quarto della popolazione italiana non possiede ancora una connessione casalinga, molto spesso per una scelta volontaria delle famiglie.

I dati del digital divide

In base a quanto emerso dall’ultimo rapporto ISTAT Cittadini e ICT, ben il 56,4 % delle famiglie italiane senza accesso ad internet indica come principale motivo l’incapacità e il 25,5% lo considera come uno strumento inutile e poco interessante. Di seguito vi sono motivazioni di tipo economico legate all’alto costo dei collegamenti o degli strumenti necessari (13,8%), mentre il 9,2% non naviga in rete da casa perché almeno un componente della famiglia accede a internet da un altro luogo.

In questo scenario di bassa digitalizzazione molti italiani si sono ritrovati ad affrontare un’emergenza doppia: quella di garantire la continuità scolastica ai figli o ai nipoti mediante gli strumenti e-learning e quella lavorativa attraverso lo smart working.

In pratica, l’incredibile diffusione di queste nuove modalità di svolgimento delle attività professionali e formative si scontra con una scarsa o non sufficiente cultura digitale e sta mettendo in forte difficoltà tante famiglie e lavoratori, incapaci o privi degli strumenti idonei per trasferire nell’ambiente virtuale le attività quotidiane.

I problemi strutturali e gli inviti del Governo

Questa situazione è resa ancora più complessa dal forte ritardo infrastrutturale italiano. Difatti, la fibra ottica in Italia è ad oggi la sola tecnologia in grado di garantire prestazioni accettabili per quanto riguarda la telepresenza e la trasmissione di contenuti in streaming.

Ciò nonostante, secondo i dati AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) aggiornati ad ottobre 2019, circa il 35% degli italiani non è coperto ancora da una rete ottimale per l’accesso ad internet (almeno 100 mbit/s) e ben il 5% è addirittura escluso anche dalle connessioni ADSL di livello base.

Di contro, in questo pessimo scenario, dall’inizio dell’epidemia di COVID-19 l’incremento di traffico sulla rete internet nazionale è stato del 100%, con connessioni raddoppiate rispetto allo scoppio della crisi. Per quanto riguarda la telefonia mobile, invece, l’incremento è stato pari al 20%, soprattutto in relazione ad una modalità di comunicazione che aveva perso importanza negli ultimi anni: quella vocale.

I dati considerati mostrano come oggi gli effetti della triangolazione dispositivo-banda-software mettono a dura prova l’efficienza delle attività in remoto. Il rischio è che il picco di traffico internet sperimentato in Italia a causa dello smart working e dello smart schooling possa creare gravi disservizi o rallentamenti sulla rete.

Proprio in questa direzione è intervenuto l’art. 82 del Decreto 17 marzo 2020, n. 18 (Misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19) con il quale il Governo ha sottolineato l’importanza di internet come servizio essenziale che, adesso più che mai, contribuisce a reggere l’intera economia italiana.

Dunque, per far fronte alla crescita dei consumi dei servizi e del traffico sulle reti web, il Governo ha invitato le imprese che svolgono attività di fornitura di reti e servizi di comunicazione elettroniche ad intraprendere misure di potenziamento e accesso ininterrotto alle reti per soddisfare le richieste di miglioramento della qualità del servizio da parte degli utenti.

È chiaro, ormai, che per rendere efficienti smart working e formazione a distanza, occorre dotarsi il più rapidamente possibile di infrastrutture tecnologiche, reti e tecnologie di nuova generazione.

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