L’Università del Pacifico ha recentemente condotto un’indagine che ha dimostrato come gli ostacoli maggiori per l’apprendimento online non sarebbero esclusivamente legati alle difficoltà d’uso delle tecnologia o alla sua mancata considerazione come priorità all’interno dei processi di apprendimento. Difatti, alla base di questi intralci alla formazione moderna vi sono ulteriori motivazioni derivanti in primis da un’ampia incapacità organizzativa ed amministrativa.
Tale problematica parte dalla ricerca di un leader e amministratore della piattaforma, dotato delle competenze necessarie, fino alla selezione dei docenti più performanti. Infatti, la scelta di formatori validi ed esperti è basilare, in quanto l’insegnamento in modalità e-learning richiede un complesso caratteristico e specifico di esperienze e abilità.
Lo studio ha inoltre evidenziato come sia fondamentale la garanzia di poter accedere a finanziamenti adeguati, provenienti da enti pubblici, per il successo di qualsiasi piattaforma virtuale.
Anche il persistente bisogno di cambiare e di adattarsi rappresenta una sfida, soprattutto per i docenti che non sempre sono correttamente preparati all’evoluzione rapida delle tecnologie.
D’altro canto, la ricerca di Taylor e McNair ha svelato che le strategie organizzative ritenute efficaci per le piattaforme e-learning il più delle volte possono essere applicate anche alla formazione in presenza.
I risultati analizzati sono stati ulteriormente confermati da un rapporto dell’ente Education Dive che, domandando a ben 150 trainer ed insegnanti statunitensi quali fossero i sette maggiori ostacoli all’introduzione della tecnologia nella scuola, ha riportato i seguenti dati:
- 9%: budget limitato;
- 9% : inadatta formazione dei docenti;
- 4% : resistenza degli insegnanti al cambiamento;
- 2%: infrastrutture digitali inefficienti;
- 9%: software o dispositivi poco affidabili;
- 6% : problemi a usare la tecnologia per le materie curricolari;
- 2%: mancata attribuzione prioritari alla tecnologia da parte delle scuole.