I reati informatici vengono definiti come tutti quei crimini commessi grazie all’utilizzo di tecnologie informatiche o telematiche. In Italia, la prima vera normativa contro il cyber crime è stata la legge 547 del 1993 che ha integrato le norme penali relative alla criminalità informatica.
L’elenco che abbraccia questi illeciti riguarda il furto di milioni di euro come quello d’identità, fino al danneggiamento di dati e programmi. L’esigenza di punire questi crimini è emersa alla fine degli anni Ottanta, quando è iniziata la migrazione sulle reti telematiche della maggior parte delle nostre attività lavorative e sociali.
Al giorno d’oggi, tuttavia, questa tematica è diventata ancora più rilevante in quanto su Internet facciamo qualsiasi cosa: dallo shopping al chattare con gli amici, passando dal controllare i nostri conti fino al pagare le bollette. Da questa quotidianità relativa alla rete si è originata l’esigenza di una tutela ad hoc.
Vediamo insieme tutto quello che c’è da sapere riguardo le tipologie dei reati informatici disciplinati dal nostro ordinamento, i quali possono essere suddivisi nelle seguenti quattro macro-categorie.
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La frode informatica
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L’accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico
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La detenzione e la diffusione abusiva di codici di accesso a sistemi informatici e telematici
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La diffusione di apparecchiature, dispositivi o programmi informatici diretti a danneggiare o ad interrompere un sistema
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