Sono quattro i bandi di concorso relativi al settore della scuola che sono ancora in attesa di uscita. Tuttavia, secondo le ultime indiscrezioni, soltanto il concorso straordinario potrebbe immettere in ruolo i 24mila vincitori.

Infatti, è stato rinviato a data da destinarsi il parere sui bandi di concorso per le assunzioni di 64mila docenti: in quanto il Ministero dell’Istruzione avrebbe l’obiettivo di svolgere almeno il concorso straordinario dei docenti precari da 24mila cattedre entro il mese di luglio 2020.

Tuttavia, a fronte del numero record delle supplenze avutosi nell’anno scolastico 2019/2020 che hanno coperto ben 170mila cattedre, l’emergenza Coronavirus di queste settimane rischia non solo di ritardare l’uscita dei bandi di concorso, ma anche di far aumentare il numero di cattedre assegnate a tempo determinato nel prossimo anno. In questo modo, a partire dal 1° settembre 2020, considerate anche le 30mila domande di pensione della scuola, lo svuotamento delle graduatorie e lo stop proprio dei concorsi pubblici, potrebbe essere raggiunta la quota eccezionale delle 200mila supplenze.

Cosa era previsto

In questa situazione di grave crisi, non solo appare molto complicato portare a termine l’anno scolastico 2019/2020 ma appare ad oggi improbabile anche l’uscita dei bandi di concorso nella scuola nei tempi utili per immettere in ruolo una parte dei docenti vincitori.

In principio, dopo il cambio del Governo dello scorso anno e lo stop delle festività natalizie, Lucia Azzolina, il Ministro dell’Istruzione, avrebbe voluto emanare i bandi di concorso nella scuola nel mese di febbraio.

I primi tre bandi avrebbero coperto le cattedre di 62-64mila scuole, comprendendo dai 13 ai 15mila posti per le scuole dell’infanzia e primaria, le 24mila cattedre del concorso straordinario per le scuole medie e superiori riservato ai docenti precari con almeno tre anni di servizio maturati tra il 2008/2009 e il 2019/2020 e i 25mila posti delle scuole medie e superiori del concorso per i neolaureati.

A questi, si sarebbero aggiunti altri 5mila docenti di religione.

A cosa si va incontro

L’attuale blocco dell’uscita dei bandi di concorso nella scuola deriva in primis dall’impossibilità del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI) di poter emettere il proprio parere sui decreti che riguardano i bandi stessi. Difatti, le complicanze dettate dal Coronavirus hanno reso impossibile la conclusione dell’iter del decreto, con le mancate riunioni che erano previste per il 4 e per il 12 marzo scorsi.

Perciò, è stata rinviata a data da destinarsi la valutazione sui bandi da parte del CSPI ed è quindi molto probabile che l’anno scolastico 2020/2021 inizi con un numero ancora più elevato di cattedre da coprire con le supplenze che potrebbero raggiungere i ben 200mila posti, tenendo in considerazione i mancati concorsi pubblici e i docenti che andranno in pensione al 31 agosto prossimo.

Pertanto, Azzolina vorrebbe portare a termine l’uscita nei prossimi mesi del bando relativo al concorso straordinario per i 24mila docenti precari con tre anni di servizio nella scuola.

Come previsto, quello dei docenti precari era l’unico concorso per il quale si garantivano tempi utili per l’immissione in ruolo dei vincitori nel prossimo anno scolastico. Quindi si  ipotizza che al termine dell’emergenza sanitaria possa essere emanato il relativo bando in modo da portare il concorso a conclusione entro luglio.

Questa possibilità è favorita anche dalla struttura stessa del concorso che prevede prove scritte ultra-semplificate con l’utilizzo di PC, secondo anche quanto prevede il decreto 126 del 2019. Da questo punto di vista, il Ministero ha fatto sapere che se il concorso venisse svolto anche agli inizi di luglio ci sarebbero i tempi tecnici per immettere in ruolo i vincitori, le cui assunzioni avrebbero come scadenza il 31 agosto 2020.

Da parte nostra ci auguriamo che la crisi legata al Coronavirus abbia presto un termine e che questa situazione del Concorso Scuola possa sbloccarsi il più rapidamente possibile.

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