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MAD (Messa a Disposizione): un’opportunità per insegnare

PUBBLICATO IL: 30/11/2019   DA: Musa Formazione

Il tam-tam di informazioni che circolano sul mondo della scuola non si ferma mai.

Infatti, la sfera professionale che cresce intorno al mondo dell’istruzione e formazione è ricca di tantissime persone, giovani e meno giovani, che ambiscono a entrare in un segmento davvero molto affollato. Di conseguenza accade spesso che professionisti desiderosi di insegnare rimangano fermi per molto tempo chiedendosi cosa fare nell’attesa che questa aspirazione si trasformi in una concreta opportunità di impiego.

Una soluzione può essere quella di sfruttare le opportunità di impiego “temporaneo” che la scuola offre per coprire vuoti di organico – spesso molto frequenti – nel corpo docenti. Nello specifico si tratta della cosiddetta MAD, acronimo che sta per Messa a Disposizione.

Vediamo insieme di cosa si tratta.

Come funziona

La MAD (detta anche domanda di supplenza ai presidi) è una richiesta spontanea che un aspirante docente può presentare presso tutte le scuole pubbliche italiane per accedere a ruoli di supplenza. È bene sapere che questa richiesta è valida non solo per gli insegnanti ma anche per altri ruoli tra cui quelli di assistenti tecnici, assistenti amministrativi e collaboratori scolastici.

Nell’ambito docenti, presentare la domanda di MAD può essere utile innanzitutto per rimanere in contatto diretto con il mondo della scuola e svolgere la professione di insegnante – pur senza continuità – in un momento del proprio percorso di crescita professionale in cui potrebbero mancare concrete opportunità di lavoro per restare agganciati a questo ambito d’impiego.

In secondo luogo – elemento da non trascurare – oltre a percepire uno stipendio, il contratto di supplenza ottenuto dopo aver presentato domanda di MAD consente di cumulare punteggio utile per entrare nelle graduatorie di istituto e per accedere ai concorsi per la scuola.

Chi può richiederla

Gli aspiranti insegnanti non abilitati e non inseriti nelle graduatorie provinciali di II e III fascia possono presentare la domanda di Messa a Disposizione. Dopo lo scorrimento delle graduatorie, infatti, gli istituti scolastici potranno coprire ulteriori posti vacanti assumendo con contratto a tempo determinato i docenti che hanno inviato la domanda di MAD nella provincia di riferimento.

Allo stesso tempo, la MAD può anche essere presentata dai docenti già inseriti in III fascia delle graduatorie di istituto provinciali, che si mostrano disponibili a insegnare presso scuole di altre province.

I requisiti richiesti per inviare la domanda di Messa a Disposizione non sono particolarmente vincolanti: presentando la domanda per una classe di concorso, è necessario essere in possesso del titolo di accesso per quella specifica classe di concorso, ovvero dei requisiti minimi per l’insegnamento. Per cui, la MAD può essere richiesta da chiunque sia in possesso di una laurea (magistrale, specialistica o di vecchio ordinamento) o di un diploma che permette l’accesso a una classe di concorso.

Per quanto riguarda invece le domande di MAD presentate per il ruolo di insegnate di sostegno, una nota del MIUR per l’anno scolastico 2018/2019 chiarisce che, in questo caso, queste devono essere presentate esclusivamente dai docenti che non risultino iscritti per posti di sostegno in alcuna graduatoria di istituto e per una provincia da dichiarare espressamente nell’istanza e, qualora pervengano più istanze, i dirigenti scolastici daranno precedenza ai docenti abilitati”.

La procedura da seguire

Riguardo i tempi e le modalità di presentazione della domanda non esiste una scadenza per proporre ad un istituto la MAD e può essere presentata in qualsiasi periodo dell’anno. Tuttavia, è consigliabile inviare le domande entro la fine di settembre, periodo in cui possono emergere dei vuoti in organico nel corpo docente che i dirigenti scolastici non hanno coperto attraverso lo scorrimento delle graduatorie provinciali, oppure nel periodo della vacanze di Natale o in prossimità dell’avvio dei corsi di recupero estivi.

A livello pratico la domanda va redatta su carta semplice e inviata tramite posta tradizionale o, viceversa, in formato digitale e inviata via posta elettronica ordinaria (PEO) oppure certificata (PEC).

In essa devono essere obbligatoriamente inserite tutte le informazioni necessarie valutabili dai dirigenti scolastici, mettendo in evidenza soprattutto:

  • il titolo di studio posseduto;
  • la tipologia di scuola (infanzia, primaria, secondaria) per cui ci si candida;
  • la classe di concorso;
  • le esperienze di insegnamento (e professionali) pregresse.

 

E tu? Conoscevi già questa modalità di impiego temporaneo per acquisire punteggio utile ai fini delle graduatorie di istituto?

Ricorda, il primo passo è sempre quello del conseguimento della laurea, sia triennale che specialistica.

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