Nell’ultimo periodo si utilizza il termine “privacy” in modo errato, sopratutto si dà a questo lo stesso significato di “protezione dei dati personali”. In realtà sono due concetti differenti che bisognerebbe essere in grado di distinguere. Anche le parole hanno la loro importanza e per questo motivo non bisognerebbe fare un uso improprio del termine privacy, cosa che si fa sempre di più ultimamente.
Tra privacy e protezione dei dati personali dunque ci sono delle differenze, che servono anche a comprendere cosa vuol dire quando ci si imbatte nella diritto alla privacy e in quello alla protezione dei dati.
La prima cosa che bisogna sottolineare che quando si fa riferimento al GDPR ossia al Regolamento europeo dei dati personali, per l’appunto non si ha a che fare in alcun modo con la privacy. Ma si parla proprio di protezione dei dati personali, ossia quelli che possono identificare una persona con il proprio nome, cognome, data di nascita, codice fiscale, precedenti penali ecc….Se si legge il GDPR si può notare che in tutte le versioni, compresa quella in lingua inglese, non viene nemmeno una volta menzionata la parola privacy.
Cosa si intende con diritto alla privacy?
La privacy è un diritto e su questo non ci sono dubbi. Ma per privacy, o meglio “privato”, non si definisce una cosa che deve rimanere a tutti i costi nascosta. Ma si determinano delle informazioni che possono circolare, se lo si desidera, ma con la garanzia che la protezione e la sicurezza di questi dati siano importanti e disponibili solo a chi è autorizzato ad accedervi, con la giusta riservatezza. La protezione dei dati, invece, è quel lavoro che si deve effettuare per riuscire a mantenere queste notizie e questi dati “nascosti” o “riservati” principalmente ai malintenzionati.
La protezione dei dati personali, è un sistema di trattamento di questi che identifica in modo diretto o indiretto una persona. La sua definizione accoglie oltre al principio di riservatezza anche quello inerente all’integrità e alla disponibilità dei dati personali. Questo è un significato differente, rispetto alla concezione di privacy. Il diritto alla privacy come indicato nell’articolo 7 e nell’articolo 8 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea è: il rispetto per la vita familiare e privata e delle sue comunicazioni, la protezione dei dati personali che garantisce alcuni diritti fondamentali come il diritto alla riservatezza.
Quali sono le differenze tra protezione dati personali e privacy?
Quindi la privacy e la protezione dei dati personali sono due argomenti differenti, che provengono anche da culture diverse. Infatti, il diritto alla privacy che nasce principalmente negli Stati Uniti, ha un significato più profondo, complesso e molto più preciso rispetto a quello determinato dalla Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea. La privacy negli Stati Uniti viene determinato come uno strumento che serve a mantenere riservato o meglio nascoste le informazioni della vita privata di un uomo e della sua famiglia. Insomma, la privacy è basata su un dispositivo escludente che serve ad allontanare gli interessi indesiderati.
In Europa oltre a un diverso concetto di privacy, si parla per lo più di protezione dei dati personali. Ma in questo caso non ci si basa sulla protezione di ogni argomento concerna la propria vita privata al fine di nasconderla agli altri. Si mira principalmente invece a sorvegliare i dati personali che le persone immettono in rete, o danno in un negozio, oppure che usano per ottenere una fidelity card, ecc…Quindi nell’Unione Europea ci si occupa di controllare la diffusione, la conservazione e la trasmissione dei dati personali. Questo concetto è così importante che il GDPR ha reso necessaria la figura del DPO ossia del Data Protection Officer, una persona in grado di proteggere i dati personali in modo ottimale.
Quindi bisogna distinguere il concetto di privacy da quello dei dati personali, anche se diventa sempre più difficile sopratutto online quando le persone in rete sono alla ricerca di informazioni concernenti le regole sulla protezione dati, usano la parola privacy. Tant’è che per identificarsi su Internet perfino il Garante dei dati personali prende il nome di Garante della Privacy per rimanere indicizzato su internet. Quindi anche se questo è un errore cognitivo che sembra innocuo, a lungo andare potrebbe portare a una valutazione imprecisa dal punto di vista informatico, culturale, giuridico e organizzativo.
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