Come dimostrano i report sempre più numerosi redatti dagli esperti del settore, il vero anello debole della catena della sicurezza informatica è rappresentato dall’utente.
Per diffondere i malware più pericolosi gli hacker si affidano proprio al fattore umano. Infatti, sono gli utenti, molto spesso inconsapevolmente, ad essere dei vettori virali informatici. Basta soltanto cliccare su una falsa pubblicità, leggere una fake news o scaricare un’applicazione poco sicura per ritrovarsi con il computer bloccato da qualsiasi tipo di attacco informatico.
Il merito, per così dire, è delle cosiddette tecniche di social engineering, che non prevedono l’utilizzo di malware o intrusioni in altri sistemi informatici ma si basano semplicemente sulla persuasione umana e sulla psicologia.