Musa Formazione

Dal progetto 2D al 3D in AutoCAD – Parte 3 – La modellazione

PUBBLICATO IL: 02/12/2019   DA: Musa Formazione

Con il video di oggi entriamo nel pieno della fase della modellazione. Nei video precedenti troverete invece i passi per la realizzazione 2d e la preparazione alla modellazione 3d.

Strategia di modellazione e comandi principali

 Prima di effettuare le rivoluzioni lasciate una linea che rappresenti il riferimento per l’asse di rivoluzione. Il resto della geometria 2d non necessaria potrà essere nascosto momentaneamente in un layer. Saranno rivoluzioni complete a 360 gradi e lo stesso sarà per un piccolo cilindro dal foro (attenzione che il rettangolo da rivoluzionare per il foro corrisponderà a metà della sezione longitudinale del foro).

Per evitare solidi che potrebbero nascondere le zone di interesse, scegliete con cura l’ordine con cui effettuerete le operazioni 3d.

Andremo infatti a creare il cilindro del foro e subito lo useremo per una serie con 4 elementi con la serie polare.

Attenzione che per la serie polare che useremo non ci basterà un punto come centro della rivoluzione, ma dovremo scegliere l’opzione Asse di rotazione.

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AutoCAD non permette di effettuare una booleana di sottrazione fra un solido e una serie, pertanto dovremo prima esplodere la serie e poi effettuare senza problemi la sottrazione.

Il comando Esplodi è molto semplice, sostanzialmente scompone un oggetto negli elementi che lo compongono.

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Nel caso della nostra serie quindi, da serie a 4 solidi. Le esplosioni funzionano per livelli, avendo quindi una serie di 6 blocchi che contengono polilinee, la prima esplosione riduce la serie a 6 blocchi individuali, con una ulteriore esplosione si ottengono gli elementi contenuti nel blocco (polilinee, linee, archi, etc), infine se si esplodono le eventuali polilinee si ottengono gli ultimi elementi non più esplodibili (linee, archi, cerchi, etc).

 

Conclusione e dati progettuali 3d

Il modello 3d è ultimato, si tratta ora di tenere ordinato il file riordinando i layer per una migliore gestione.

Cruciale, come nel 2d, anche l’uso dei colori o dei materiali per una migliore visualizzazione del progetto. I materiali utili anche e soprattutto nell’ottica di effettuare successivamente dei render.

Ultimo comando utile, PROPMASS, che applicato ai solidi vi permette di estrapolare non solo il volume (e quindi la massa conoscendone la densità) ma anche le coordinate del baricentro e i vari momenti d’inerzia, essenziali per dimensionamenti progettuali.

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Uso del 3d

 Ora che abbiamo a disposizione un modello 3d potremo usarlo per studi progettuali (stima del peso, individuazione del baricentro e dei momenti d’inerzia, oppure per ottenere la documentazione tecnica 2d con tavole automatiche o ancora degli esplosi, come vedremo nel prossimo video.

Ma non è finita, il modello 3d potrebbe essere importato all’interno di altri software per studi a elementi finiti come Ansys, Nastran o Sap oppure caricato sul sito commerciale web per facilitare la visualizzazione o l’acquisto da parte del cliente.

Il prossimo video andrà a concludere questa serie dedicata a questo progetto.

 

Ciao a tutti e buona progettazione!

Musa Formazione

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