Una figura nuova, ben pagata, in rapida crescita e sopratutto necessaria. La professione del DPO, Data Protection Officer, è una figura che risulta essere sempre più richiesta. In entrambi i casi, questa figura è essenziale per riuscire a gestire la privacy di un’azienda ma sopratutto oggi è prevista anche dal nuovo GDPR, ossia dal Regolamento per la Privacy che ha imposto delle regole specifiche per tutta l’Europa e non solo per l’Italia.
Lo scorso ottobre, l’Osservatorio della FederPrivacy prevedeva un fabbisogno pari a circa 45 mila persone responsabili dei dati d’assumere, con previsioni che sono divenute ottimali in tutta l’Italia e l’Europa. Nel 2018 e nel 2019 le assunzioni di questa figura sono aumentate, le aziende e le pubbliche amministrazioni infatti per legge hanno dovuto dotarsi di questa figura necessaria per la conservazione dei dati sia in modo fisico sia virtuale.
Il regolamento che ha influito anche sul Codice della Privacy italiano ed entrato in vigore immediatamente dopo la pubblicazione del Regolamento GDPR, ha portato dunque non solo alla creazione di una nuova figura di lavoro ma alla necessità di un vero e proprio professionista.