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Ethical hacker: tutto sulla sicurezza informatica

PUBBLICATO IL: 17/07/2018   DA: Musa Formazione

La questione della sicurezza informatica riguarda in particolar modo la protezione e la riservatezza dei dati. Le metodologie che stanno dietro alla gestione delle informazioni, del marketing, ma anche delle comunicazioni riservate, sono complesse e necessitano di un monitoraggio costante da personale qualificato, in grado di analizzare i movimenti interni ed esterni dell’attività in questione.

Sicurezza informatica nelle aziende

Dalle più recenti analisi, il cyber-crime ha raggiunto livelli esorbitanti, tanto da poter affermare che questa sia la prima causa di danneggiamento dei sistemi informatici. Se pensate che però ad essere attaccati siano solo gli enti istituzionali e i giganti economici, vi sbagliate di grosso.

I maggiori attacchi sono stati rilevati nel settore dell’educazione, in quello bancario e nella sanità, ma sta dilagando sempre più l’attacco a bersagli casuali, senza logiche apparenti, ma che in realtà sono il risultato di grande studio da parte dei pirati informatici.

I rischi, in termini di cyber-security, dipendono principalmente da tre fattori: la minaccia, intesa come azione di attacco, la vulnerabilità, cioè la predisposizione al livello di esposizione della minaccia e la contromisura, cioè quei comportamenti che vengono messi in pratica per far fronte a un attacco.

Con l’avvento di internet e con la sua affermazione, è impensabile per qualunque tipo di attività non disporre di un sito internet adeguato e all’avanguardia, che funzioni come mezzo di comunicazione, di marketing e di immagine.

Parallelamente a questo fiorire di nuove possibilità interattive, è nato un business illecito, fatto di esperti informatici che utilizzano le proprie abilità a svantaggio di coloro che operano non solo nel web, ma che dispongono di mezzi informatici di archiviazione dati.

Obiettivi della sicurezza informatica

Il pericolo riguarda sia le componenti hardware, che software. I motivi di un attacco possono essere svariati; in alcuni casi l’intento è quello di rubare informazioni, talvolta criptate, da rivendere o utilizzare per propri scopi personali, in altri casi si punta a danneggiare la struttura tramite blocchi dei programmi o delle componenti fisiche con conseguenti perdite economiche.

Il target è vario perciò vi consigliamo di prendere atto delle debolezze di un’impresa prima di attuare il vostro piano di sicurezza. Per non improvvisare, sono stati creati una varietà di corsi di formazione che vanno a delineare la figura dell’Ethical hacker, di cui tra poco vi spiegheremo.

Prima, è importante che capiate gli obiettivi a cui punta questa pratica, che sono i seguenti:

  • Confidenzialità intesa come il voler rendere leggibili e usufruibili determinati contenuti. In questo modo, solo determinate persone possono entrare in contatto con i dati riservati.
  • Integrità come mezzo di verifica della veridicità dei dati, in modo da assicurarsi che non siano stati contaminati durante la loro trasmissione (sia in maniera intenzionale che casuale).
  • Disponibilità cioè la possibilità di accedere alle nostre informazioni ogni qualvolta ne abbiamo bisogno. La protezione da attacchi DoS, cioè di attacchi al sistema, è indispensabile in quanto causa immediati blocchi di accesso al servizio, sia al personale che agli utenti.

Approccio e sensibilizzazione

Quello che potete fare voi nella prima fase del vostro percorso di esperti in sicurezza informatica è cominciare a istruire gli utenti verso un corretto utilizzo dei mezzi a propria disposizione.

La prima cosa che potreste suggerire, è l’utilizzo delle password. L’autenticazione permette di identificare chi accede e verificare l’autorizzazione. Come già sapete, la password prevede un cambio ciclico proprio per limitare l’accesso a chi non di competenza.

In seconda battuta, dovrete passare alla verifica di sicurezza vera e propria dell’hardware, del software e delle telecomunicazioni.

Chi è l’Ethical hacker

L’hacker che tutti noi conosciamo, buca i sistemi di sicurezza di un dato ente, gruppo, organizzazione e azienda al solo scopo di danneggiarlo. Nei fatti, dovremmo distinguere tra “Black hat” o “Unethical hacker”, cioè chi pratica l’attività in modo illecito, e “White hat” o “Etichal hacker”, chi invece si basa sulla protezione dei dati. La differenza sta nelle intenzioni alla base delle azioni.

L’attività pratica di questo lavoro consiste nel testare la sicurezza dei sistemi informatici per scoprire le falle e riferirle alle aziende o agli utenti al fine di tutelarsi.

Sicuramente, l’idea di lavorare su sistemi criptati proponendosi come paladini della giustizia, avrà allettato molti di voi appassionati di informatica. Pensate proprio a questa figura come punto di riferimento, senza il quale si rimane esposti a un rischio notevole.

Il lavoro dell'”hacker buono” si basa sullo studio, attraverso un’analisi approfondita, del livello di sicurezza. Sul mercato esistono particolari strumenti che rilevano la vulnerabilità che tuttavia non si rivelano particolarmente efficienti senza le competenze di studio adeguate.

La cyber-security ha quindi il limite, in quanto insieme di tecnologie informatiche, di non riuscire a fondo nella ricerca delle suddette minacce e vulnerabilità e della loro conseguente protezione. Solo gli esperti possono rendersi conto delle problematiche complesse, ai quali solo l’utilizzo della mente umana può sopperire.

Lavorare come Hacker Etico: la certificazione

Per diventare un professionista, la certificazione da conseguire è la CEH, promossa dall’International council of  electronic commerce consultants, meglio noto come EC-Council. L’idea di dare vita a un gruppo di esperti di sicurezza informatica che si basasse su un sistema dapprima considerato illegale, ha da subito scatenato le prime controversie.

Nonostante ciò, le attività promosse sono state da subito accolte positivamente dagli esperti del settore di tutto il mondo, che sono riusciti a istituire i canoni internazionali per questa disciplina.

La CEH nasce in questo contesto ed è riconosciuta a livello internazionale. Non attesta solo le capacità acquisite mediante appositi corsi, come quello che vi proponiamo. Si pone di verificare le 19 regole che compongono il Codice etico redatto dall’associazione, che intimano a lavorare solo in maniera lecita poiché infatti, tali competenze sono condivise anche dalla comunità degli unethical hacker.

Valore aggiunto

Il nostro corso vi offre la possibilità di ottenere un’altra certificazione informatica. Si tratta della CompTIA A+. CompTIA rilascia attestati in tutto il mondo e si preoccupa di stare al passo con il progresso continuo dell’information technology.

Nel nostro specifico caso, la certificazione A+ vi permette di accedere all’ambito del supporto tecnico e informatico hardware, software e di rete, oltre che certificare le abilità per operare sui sistemi operativi.

Abbiamo voluto per voi un corso completo che, come si evince dal programma, permette di approcciarvi da subito a questo interessante ma complesso mondo informativo.

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